Le origini della Festa della Madonna Addolorata
La devozione alla Mater Dolorosa, molto diffusa soprattutto nei Paesi del Mediterraneo, si sviluppa a partire dalla fine dell’XI secolo. Fu Papa Pio VII nel 1814 a introdurla nel calendario liturgico romano fissandola al 15 settembre. La figura della Madre dei dolori che soffre per la Passione del Figlio ha dato origine a numerose rappresentazioni nell’arte, nella musica sacra e nella pietà popolare.
I Sette Dolori di Maria
I Sette Dolori di Maria, corrispondono ad altrettanti episodi narrati nel Vangelo:
- La profezia dell’anziano Simeone, quando Gesù fu portato al Tempio « Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima. »;
- La Sacra Famiglia è costretta a fuggire in Egitto “Giuseppe destatosi, prese con sé il Bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto”;
- Il ritrovamento di Gesù dodicenne nel Tempio a Gerusalemme “Tuo padre ed io angosciati ti cercavamo”;
- Maria addolorata, incontra Gesù che porta la croce sulla via del Calvario;
- La Madonna ai piedi della Croce in piena adesione alla volontà di Dio, partecipa alle sofferenze del Figlio crocifisso e morente « Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. »;
- Maria accoglie tra le sue braccia il Figlio morto deposto dalla Croce;
- Maria affida al sepolcro il corpo di Gesù, in attesa della risurrezione.La liturgia e la devozione hanno compilato anche le Litanie dell’Addolorata, ove la Vergine è implorata in tutte le necessità, riconoscendole tutti i titoli e meriti della sua personale sofferenza.
Le tradizioni popolari legate alla Madonna Addolorata
La tradizione popolare ha identificato la meditazione dei Sette Dolori, nella pia pratica della ‘Via Matris’, che al pari della Via Crucis, ripercorre le tappe storiche delle sofferenze di Maria. Le processioni penitenziali, tipiche del periodo della Passione di Cristo, comprendono anche la figura della Madre dolorosa che segue il Figlio morto, l’incontro sulla salita del Calvario, Maria posta ai piedi del Crocifisso; in certi Comuni le processioni devozionali, assumono l’aspetto di vere e proprie rappresentazioni altamente suggestive, specie quelle dell’incontro tra il simulacro di Maria vestita a lutto e addolorata e quello di Gesù che trasporta la Croce tutto insanguinato e sofferente.
In certe località queste processioni, che nel Medioevo diedero luogo anche a rappresentazioni sacre dette “Misteri”, assumono un’imponenza di partecipazione popolare, da costituire oggi un’attrattiva oltre che devozionale e penitenziale, anche turistica e folcloristica, cito per tutte la grande processione barocca di Siviglia.
La simbologia
I simboli che meglio identificano questo tipo di immagine sono:
- una, cinque o sette spade conficcate nel cuore, a volte evidenziato con sopra una fiamma;
- il fazzoletto in mano; il vestito viola o nero del lutto;
- il volto ovale, inclinato e rivolto a cielo, occhi grandi, bocca piccola da cui traspare la dentatura e mani giunte con dita intrecciate.
- Meno frequentemente ha in mano la corona di spine.
- Soprattutto nelle statue spagnole, spesso il viso della Madonna è solcato dalle lacrime.
Festeggiamenti Vallemaresi in onore della Madonna Addolorata
A Vallemare di Borbona, la festa dell’Addolorata inizialmente festeggiata il 15 settembre, è stata anticipata in coda alla festa grande i primi di settembre.
Durante la festa si effettua la processione attraverso il paese portando la statua della madonna Addolorata in saluto per tutte le vie.
Curiosità Vallemaresi
Alla Madonna Addolorata era dedicata una piccola Chiesetta in zona La cona andata poi distrutta dalle alluvioni.
Don Giovanni Vittorio Mancini nato a Vallemare il 4 dicembre 1680, illustre poeta, entra in Arcadia nel 1721. Autore di rime conservate presso la Colonia Aternina aquilana della quale fece parte. Egli frequentò l’Accademia del Tizzone di Rieti, l’Accademia degli Infecondi e l’Onor letterario di Forlì. Vittorio Mancini chiedeva nel 1723, con un suo scritto al Vescovo di Rieti di poter destinare, che il manufatto da lui edificato ad uso Oratorio, su terreno di sua proprietà, in località chiamata la Cona in Vallemare, fungesse da luogo di arrivo della processione del venerdì santo in quanto era l’unico luogo idoneo, oltre alla chiesa parrocchiale, ad accogliere la popolazione per la cerimonia liturgica.
La famiglia e i suoi eredi, con sentimento devozionale incontrovertibile rivolto alla Vergine Addolorata, già si erano dichiarati disposti a conservare il manufatto, il tetto e le suppellettili in buono stato d’uso, oltre a chiederne la consacrazione per potervi celebrare ogni funzione liturgica.
Il Vescovo acconsente per lo scopo indicato ed invia il canonico Fiorenzani a ispezionare la costruzione per valutare la sua stabilità e la mancanza di interferenze con l’attività della chiesa parrocchiale ivi operante, per poter definitivamente concedere di potervi celebrare le sante messe.
Il nostro illustre e benemerito concittadino ebbe la fortuna di vedere realizzato il suo sogno ma morì poco tempo dopo, nel luglio dello stesso anno.
La storia del sito prosegue positivamente fino alla fine del settecento ma le continue inondazioni delle alluvioni invernali avevano di molto compromesso la sua stabilità e fruibilità.
Infatti la visita effettuata dalla Curia alla fine del secolo successivo (1899) rilevava che essa era ormai inservibile. Il resoconto del sopralluogo però in quella occasione riporta anche un segnale di speranza di far sopravvivere il sogno del poeta vallemarese. Infatti a conferma della immutata disponibilità della famiglia Mancini nell’onorare la Madonna Addolorata, gli eredi si impegnavano a ricostruirne “un’altra uguale in luogo più sicuro”.
Ad oggi gli eredi di questa promessa attraverso l’Associazione La Goccia nella Conca, hanno avviato i lavori di ricostruzione della chiesetta dedicata alla Madonna Addolorata il cui nuovo sito sarà il campo santo.