A
A PACINU: al sole
A PECUNI: a pecoroni
ABBIORARE: abbeverare gli animali
ACCUGLIATU: accoccolato
ACQUA TRUCIA: poltiglia di neve semisciolta
ADDOVA‘?: dove vai?
AFFELATU: senza fiato, affaticato
APPICCITTU: Acceso
APPENNICATU: addormentato, di chi fa la pennichella
ARCA: madia
ARCONE: (vedi Arca) Madia di dimensioni grandi usata per estirpare le granaglie
ARROCINARE: (arrocìna -are) strofinarsi sul nero dei “callari”
ATTIZZATURU: attizzatoio
AMMURIANARE: mettersi all’ombra (ammurianato, di animale quando prende l’ombra vicino ai muri)
ANNANZI: davanti
ANNIEDI: andai
ASENU: asino
ASSETTARE: assèttare = sedersi (m’assètto = mi siedo – assèttete = siediti – assèttamose = sediamoci – assèttateve = sedetevi ecc)
AUSOLARE: aùsulare = ascoltare (aùsula =ascolta, dammi attenzione)
AZZICU: àzzicu = spalleggiare, dare il verso giusto
B
BALLA: sacco di yuta, pressa di fieno
BALLE: valle, basso (vedi anche “A balle”)
BARBASCO: pianta di verbasco o tasso barbasso
BARULEA: rosa canina
BIASTIME: bestemmie, imprecazioni
BIRBERIE: furbizie prevalentemente riferito ai bambini
BISCINU: garzone, ultimo nella gerarchia pastorale
BOSCIA: bolla, riferito nello specifico alla vescica del maiale che fungeva da contenitore per lo strutto
BUATTA: recipiente di latta
BUCITTU: buchetto
C
CAIJA: impuntatura, capriccio
CALLARU: paiolo per la polenta o per l’acqua, caldaia-io
CALLU: caldo
CANASSA: molare
CANCANU: cardine della porta
CANCHENU: cancro
CANERA: confusione, cagnara
CANNAROZZITTI: pasta corta (vedi Cannolé)
CANNAROZZU: trachea
CAPE ‘N A BALLE: capitombolare da capo a valle
CAPEZZA: corda per il somaro, cavezza
CAPOCCI: colpi di sonno, in particolare degli anziani vicino al fuoco con la testa inclinata
CAPOSTIRU/CAPESTIRU: svecciatore di legno o per separare frumenti e legumi da semi non commestibili
CARBUGNO: ferita infetta dal deposito dei mosconi
CARRECCIA/CARRARECCIA: strada piena di pietrisco, sconnessa, dove passavano i carri
CASTRATU/CRASTATU: castrato
CATELLO: frutto di barbana
CAU(s)ZILENTE: soprannome – calzoni scesi
CERECIA: ciliegia
CERQUA: Quercia (v. anche Cerru)
CARRIU: (carrìu) cattivo
CERRU: quercia (v. anche Cerqua)
CESA: area dove è stato fatto il taglio degli alberi nel bosco. Usato anche come termine toponomastico usato per indicare la via che collega Vallemare alla salaria.
CHIAE: chiave
CHICCHIRICI: (chicchiricì) acero campestre
CHIU’: più
CIACIOTTI: tuberi, cipollotti al sapore di nocciola
CIALOCCHE: zoccoli di legno (vedi anche cioccoli)
CIAMMARICHA: chioccila
CIAPPU: zoppo
CICERQUA/CICERCHIA: cícerchia- legume
CIOCCOLI (zoccoli di legno (vedi anche cialocche)
CIOPPU: zoppo
COAZINZOLA: ballerina, famiglia dei passeracei
COCINTU: così (vedi anche soscì)
COLERO: di cosa brutta in termine spregiatuvo
CONCA: recipiente in rame con cui si prendeva l’acqua, comunemente usato nel territorio abbruzzese, veniva posizionato sulla testa durante il trasporto
CONCOLINA: recipiente per l’acqua
COPPETELLA: Raccolta delle offerte durante la messa
COPPINO: mestolo
CORVU: corvo
COTTUMARE: ridurre a mal partito
CRASTECA: passeraceo non di grandi dimensioni
CROSTE D’ASENU: piattello – erba detta anche costoline d’asino o ingrassa porci
CUCCHIARELLA: mestolo di legno
(le) CUGLIA: le “palle” del pene
CUNCI: archi in pietra sovrastanti i portoni
CUNNULA: culla
D
DERETE: (derète) dietro
DOPPO: dopo
E
ERBA MERICA: erba medica
ENFUA’
F
FAE: fave
FAJOLA: faggio
FIJA: figlia ma anche ad indicare il figliare con accento sulla a (fijà = figliare) partorire
FARICILLO: strigolo, scoppiettino
FARRICILLU: erba utilizzata per zuppe e minestre
FELE: fiele
FEMMONERU: donnaiuolo
FILAGNA ( o pertica): bastone per battere le piante di noce
FISCELLA: cesto per ricotta
FOCU: fuoco
FOGLIE FARINOSE: farinello o farinaccio
FORCOLICCHIA lucertola
FREZZA: freccia
FRIU: freddo
FURERA (furèra) (soprann.) donna che comanda come il fhurer
G
GNAGNERA: interno della gola (animella)
GNORTIRE: inghiottire (vedi anche gnuttire)
GNURIARE: ingiuriare
GNUTTIRE: inghiottire (vedi anche gnortire)
GRATTACULI: rosa canina e/o frutti della rosa canina
GRUGNALE: corniolo e/o frutti del corniolo
GRUGNOLE: articolazioni delle falangi
H
I
ITTU: detto
J
JANNA: ghianda
JACCIU: tana o luogo dove dorme la selvaggina
JRE: andare (JEAMO: andavamo JEMO: andiamo)
JENTI: denti
JETTARE: gettare (jetta=getta)
JOCUNNO/JACUNNO: giocondo, divertente, giocoso
K
L
LABBERONA/E: dalle labbragrosse
LABBISE: (làbbise) lapis
LEBBRERE: lepre
LENZOLO: pezza di grandi dimensioni comunemente in juta per contenere il fieno
LOCRARE: logorare, consumare
LOPE/LUPE: lupo
M
MAFIA: compiacimento, ostentare l’eleganza
MAJO: mazza di legno per abbattere i paletti delle reti dei pecorai
MAMMOCCIU: bamboccio, genericamente pupazzo, persona un pò tonta
MANDEMA: (mandemà) domani, domani mattina
MANERU: sgommarello di rame stagnato per prendere l’acqua alla conca
MANNOLA/MANDOLA: albero e frutto di mandorla
MANOCCHI: fascine di grano
MANTILE/MANTILATA: canovaccio per portare il pranzo a chi lavorava nei campi lontano da casa
MATTIACCIU: mattacchione
MAZZABBURRELLI: fantasmi, spiritelli
MENU: (ménu) meno
MESTECARE: mescolare
MEZZA: (mézza) appassita, matura
‘MMASTITU: imbastito
‘MMASTU: imbasto
MONELLU: monello, ragazzino
MOGNERE: mungere
MORICA: mora
‘MPRESATU: ritto su; borioso
MURCELE: mocciolo
MURCELUSU: moccioloso, epiteto dispregiativo riferito ai bambini
N
‘NCANTATU: inclinato su un fianco
NEA: neve
NENTE: niente
‘NFUSSO: bagnato
NIUNU/NISCUNO: nessuno
NOCCHIA: nocciola, pianta o frutto
NOELLI: luogo fantomatico, nessun posto, non sapere dove è andata una persona. A domanda risposta” è ito a noelli”
‘NPRESATU: borioso
‘NTARMATU: gelato (come i “tarmelli”)
‘NTOMMITU: ammassato
‘NTRELLUMI: visione non chiara, che si confonde, in controluce
‘NTREMORTITU: tramortito
‘NTRISA: intrisa, riferita all’ammassare la pasta
‘NTRISI: mischiati
NUOLA: (nüola) nuvola
‘NZICCATA: infilata
‘NZINU: in seno, sulle gambe
O
(le) OE: le uova
OE SOE: (oe sòe) uova sode
OGNA: unghia
OMA: (omà) domani
P
PALATANA: erba di parietaria
PEGATE: cacate (orme) di animale selvatico
PEI: piedi
PICCIRILLU: piccolino
PISCIACALLE: erba di tarassaco detta anche piscialletto
PRE’: prete
PRENA: pregna, in cinta
PRETE: scaldaletto
Q
R
RABBELATO: ricoperto, accomodato
RATTA’: grattare
REAMME: ridammi
RECCHIE DI LEBBERE: erba di orecchie di lepre, Silene dioica
RELLEO: riallevato (con lo stesso nome)
REPPA: salita scoscesa
REVENUTO: ritornato
RIE: ridere
RINALE: vaschetta che si metteva sotto il letto come orinatoio
PIZZARSI: alzarsi
RONCA: roncola
RUSCIU: rosso
RUFOLA‘: russare
S
SACCIO: so
SANTIA‘: (santiare) imprecare
SARAGA: (saràga) sarago affumicato
SAU: sanno
SE SPOSERU: (se sposéru) si sposarono
SERRICCHIU: falcetto
SCANSIA: credenza
SCARCIOFENU: carciofo
SCELLECARE: scuotere
SCI: si
SCIFELLA: vassoio di legno, svecciatore
SCIRMIGLIATO: scompigliato
SCOPPITTI: calici delle Silene poichè scoppiettavano tra le mani se schiacciati
SCORRIDORA: ghiandola che va e viene
SCHIANCIO: melo selvatico, frutto o pianta
SCRIE: scrivere
SCUGLIARE: cadere a terra(sotto un peso)
SII CCISU: saluto vallemarese (letteralmente: che tu sia ucciso)
SOFFITTU: soffietto (per il fuoco)
SORDU: soldo
SOPE: sopra
SPESOLATU: sospeso
SPENTA: spinta
SPISSU: spesso (erto)
SPRUILLO: prugnolo selvatico frutti o pianta
STENNERELLU: mattarello
STENNERICARE: stendere (si stennericava sul muretto = sistendeva sul muretto)
STRARREVENUTU: tomato prest0
STREPPONE: sterpo grande, cespuglio spinoso
STROPPIE: rami di vitalba
SUGAMELI: fiori del trigoglio
SUGLI: salire
SURDU: sordo
T
TORCINELLU: corona sulla testa per portare la conca
TRAJONE: slitta per trasportare merci trainata dai muli
(la) TRAE: la trave
TREBBIA: trebbiatrice
TROCCU: mangiatoia per maiali
TRONU: tuono
U
V
VARDIA: guardia
VIGNESE: vigna
VINOCCHIE: gìnocchie
VITAPPI: pianta e giovani getti di vitalba
Z
ZAZZERI: foglie di romice scudato
ZENCA: (zénca) senza figli
SUFFISSI:
un suffisso è una parte di parola, che viene posta alla fine di un altro termine o di una radice per formare una parola. Quando il suffisso viene aggiunto ad un vocabolo già avente senso compiuto, viene a crearsi una parola detta suffissata.
L’uso dei suffissi a Vallemare:
Tu – Ta –> Tuo – tua
Mu – Ma –> Mio – mia
Associati ad un sostantivo di parentela assumono il significato di tuo, mio, tua.
Es: Soreta, mammeta, fatetu, zietu – Tua sorella, tua mamma, tuo fratello, tuo zio
Es: Fratemu, sorema, paremu – Mio fratello, mia sorella, mio padre
DETTI
il legno del grugnale rompe l’ossa e non fa male
è itu a fa la terra pe’ li ceci
[RINGRAZIAMENTI] Per la creazione del vocabolario:
Comitato Vallemare 2009 per la pubblicazione di “piante tra storia ed antiche leggende” in cui erano presenti molti vocaboli riferiti al mondo naturale: Cammilli Oriana, Casali Armando, Ficcadenti Andrea, Laurenzi Marcello, Lombardi Francesco, Mancini Carlo, Mancini Gianfranco, Mancini Giuseppe, Mancini Paolo, Muoio Silvia, Pica Elisa, Sanzone
Igino Mancini
Vinicio Saviantoni per aver raccolto alcuni termini all’interno di “Tedeschi a Vallemare e altre memorie”