compositore di satire a Vallemare.

Nel primo quarantennio del XX secolo a Borbona numerose satire figurano opportunamente tra i componimenti poetici che improvvisatori fanno circolare sia per iscritto su fogli volanti che affidandosi alla loro personale memoria e all’altrui.

DA APPENNINI E CAMPAGNA: Poeti e pastori dell’Alto Velino Luciano Sarego

Innanzitutto l’attenzione, che esse indirizzano costantemente agli aspetti ridicoli o risibili del costume, agli aspetti di rivalitą e contrarietą individuali e di sofferte ingiustizie sociali, riesce di contrappeso a qualsiasi al-lettamento ad interpretare in chiave idillica la ristretta societą rurale borbontina. Quest’ultima, in veritą, si mostra aureolata del discreto fascino che ha sovraccaricato di significati l’attivitą portata avanti dai modesti boscaioli- poeti tra pane e poesia, mentre una forte vena elegiaca, gią venuta su dalla sfera dei ricorrenti elementari affetti personali e familiari e dagli aspetti […]

FONTE https://www.jstor.org/stable/44629316?seq=1