FLORA:
Il paesaggio naturale che circonda Vallemare è un’immensa oasi di verde ricca di piante da frutto, erbe officinali e piante selvatiche tipiche del bosco e del sottobosco Laziale. Realizzare un censimento di tutta la vegetazione presente sul territorio è impresa ardua.
Nel 2009 il comitato festeggiamenti di Vallemare ha resentato una pubblicazione “Vallemare piante tra storia ed antiche leggende” in cui sono state presentate con schede dettagliate le piante più o meno comuni che si possono trovare all’interno del territorio della frazione di Vallemare, i loro usi, le varietà e addirittura una raccolta di racconti, leggende e storie legate ad esse nonchè una piccola guida all’utilizzo qualora fossero presenti qualità medicamentose.
Alcuni dei frutti selvatici e piante che la Natura “vallemarese” offre ai suoi abitanti sono infatti state usate in passato, come cure, rimedi o medicamenti. Purtroppo con il passare degli anni molte di queste piante sono divenute meno comuni sia nel loro utilizzo, sia nel loro ritrovamento in Natura.
Le piante officinali, ossia tutte quelle piante il cui utilizzo in composizione con altre piante, o da sola, aiuta a lenire delle disfunzionalità o delle lievi patologie, venivano spesso usate per realizzare:
- infusi (immergendo le parti della pianta in acqua bollente ed in seguito filtrate),
- decotti (ponendo la pianta in acqua fredda e portando a bollore),
- tintura (macerando le erbe in alcool),
- macerazione (tenendo in ammollo in con acqua o alcool o vino secondo una procedura a freddo),
- vino medicinale (macerazione nel vino),
- sciroppi,
- impiastro o cataplasma (cura medicamentosacomposta da piante impastate in acqua o latte),
- lozioni medicamentose,
- oli per frizioni e massaggi
Tra le piante officinali è possibile trovare la bardana, la borsa del pastore, l’equiseto, la malva, l’ortica, la piantaggine, il tarassaco, la vitalba, l’achillea.
Alcune tra delle piante utilizzate in cucina o come piante officinali, presentano anche proprietà decorative e ornamentali grazie ai fiori che le abbeliscono. Tra queste a Vallemare è possibile incrociare l’ licriso con fiori gialli dal profumo intenso. Genziana, ginestra, verbasco ed iperico non sono da meno con i loro fiori dai petali gialli o arancio.
Più comuni, per lo meno nel riconoscerli dalle altre piante, sono il papavero e la rosa canica. I primo con i petali rosso acceso è spesso usato dai bambini per creare l’impronta di una piccola stella, sul dorso delle mani o sulla fronte, grazie al pistillo che rilascia una polverina nera. La seconda, la rosa selvatica, usata in cucina per realizzare marmellate, confetture o piatti prelibati, presenta dei fiorellini bianchi e, a seguito della fioritura, da bacche (a vallemare chiamati grattaculi poichè si diceva irritassero il fondoschiena) che a maturazione diventano rosso acceso. A diferenza di quel che comunemente si può immaginare paragonandola alla rosa classica presente nei fiorai, il fiore della rosa selvatica è molto semplice e presenta una sola corolla di petali.
Tra le diverse colorazioni di gialli, aranci e bianchi, è possibile anche intravedere la viola mammola usata per sciroppi, infusi.
Molte delle piante officinali sopracitate, venivano spesso usate per la preparazione di piatti quali zuppe e insalate, ma con il tempo il loro utilizzo in cucina è divenuto assai raro. Altre piante invece continuano a tutt’oggi ad essere presenti sulle nostre tavole come la cicoria la cui presenza è fiorente sui prati che circondano il nostro paese.
In passato un’altra pianta molto usata in cucina era il “cardo selvatico” o carlina, dal sapore dolciastro e lattiginoso, e veniva consumato fritto o crudo.
Anche l’ortica e le rose canine, benchè ardue da raccogliere per via della natura irritante della prima e delle spine presenti nel rovo della seconda, sono a tutt’oggi utilizzate sulle nostre tavole. Conle ortiche vengono spesso realizzati risotti o primi piatti molto gustosi con la rosa canina invece confetture e marmellate.
Il corniolo (grugnale) anch’esso fiorente di bacche rosse, viene ancora oggi utilizzato in cucina per preparare marmellate o come decorazioni di dolci, poichè i suoi frutti a maturazione avvenuta sono dolci/aciduli e succosi. Spesso il legno del grugnale veniva utilizzato dai vallemaresi per realizzare bastoni da passeggio.
Altra pianta da bacca, ma dal color viola scuro, utilizzata similarmente al grugnale è il prugnolo (a vallemare chiamato spruillo) . Come con i grugnali con il frutto degli spruilli vengono realizzate bevande alcoliche molto gustose.
Tra gli arbusti è impossibile non nominare il Sambuco, in fiore tra la primavera e l’estate si erge in altezza fino ai 6 metri. Sulla sua sommità in fioritura e maturazione è possibile notare dei piccoli fiorellini bianchi o delle bacche color nero.
A Vallemare è presente una grande area boschiva composta da faggi, cerri, carpini, ginepri, tigli ed altre piante che determinano spesso una colorazione variegata del territorio durante l’arco dell’anno e col passare delle stagioni.
Tra gli arbusti e gli alberi ricordiamo anche i biancospini usati in cucina quanto in sciroppi , tinture o unguenti medicamentosi. Presenta delle bacche rosse dal colore intenso.
Altre piante più comuni e i cui frutti sono a tutt’oggi utilizzati come frutta secca o per la preparazione di dolci o pietanze, sono i noccioli, le mandorle e le noci. A Vallemare la loro presenza è secolare.
In ultimo tra gli alberi da frutto ricordiamo le mele e le pere selvatiche, piccole ma gustore, le ciliegie (chiamate anche cerece), le visciole (per chi non le conoscesse, sono delle ciliegie più amare) spesso mete di gioco e raccolta dei bambini perchè si sà, una ciliegia gustata sull’albero ha un altro sapore!
Come non mensionare infiene i frutti di bosco ed i funghi, oggetto spesso di gite montane e spedizioni di raccolta.
Tra i frutti più comuni ricordiamo le fragoline, i lamponi e le more, quest’ultime presenti anche in gran quantità lungo i muriccioli del paese. Meno note, ma allo stesso tempo piante dai frutti delizioni sono, l’uva spina con tre varietà di colore gialla, bianca e rossa ed i ribes, dalle bacche piccolissime di color rosso.
Per quanto riguarda la vegetazione fungina si spazia dai più comuni galletti fino a giungere a porcini di grandi qualità. E’ bene ricordare che per raccogliere i funghi c’è bisogno di esperienza e molta cura per tutelare l’ambiente e la futura ricrescita degli stessi, quindi consigliamo di avventurarsi alla ricerca degli stessi solo in compagnia di persone esperte che ne sappiano oltremodo riconoscere la velenosità.
Per chiunque volesse maggiori informazioni puo’ trovarne di piu’ dettagliate all’interno della pubblicazione “Vallemare piante tra storia ed antiche leggende“.
Fauna:
Grazie alla sua posizione e alla presenza di fitti boschi a vallemare è possibile incontrare una ricca varietà di animali selvatici quali cervi, cerbiatti, scoiattoli e cinghiali.
Non di rado in cerca di cibo è possibile anche intravedere volpi e lupi. Di questi ultimi di tanto in tanto si ode l’ululato al chiaro di luna.
Nei primi mesi d’estate, prima della disinfestazione (quando avviene) il paese è pieno di insetti, più o meno fastidiosi. Tratafani, mosche cavalline, api, vespe, moscerini, ed innumerevoli insetti di ogni specie i più fortunati potranno anche ammirare le lucciole che al calar del sole si mostreranno in danze luminose che hanno il sapore di tempi ormai lontani.
Immancabili tra i prati e di sicuro divertimento per i bambini che amano rincorrerle, cavallere e grilli.
Tra i volativi: corvi, civette, falchi, gufi e picchi.
In rare occasioni sono stati anche trovati scorpioni e tarantole di piccole dimensioni che spesso si rintanano in inverno nelle case nei periodi di assenza degli occupanti umani.
Nei pratie o sui pendii delle montagne che circondano la conca di Vallemare è invece possibile incontrare frequentemente greggi di pecore, capre, mucche, qualche bufala o cavalli al pascolo.